A Proposito di Steve
Trama:
Mary Horowitz crea parole incrociate (sono la sua passione) per il quotidiano locale Sacramento Herald. La ragazza è single ed è sottoposta a pressioni familiari per che trovi un compagno. Al punto di procurarle un appuntamento al buio con un cameraman di un network. Costui, Steve, è così interessante e piacente che la ragazza gli si getta subito addosso oltre che finire con il perdere il lavoro per la passione che l'ha accesa nei suoi confronti. Passione che la spinge a cercare di seguirlo ovunque.
Vedendo questo film non ci si può esimere da una domanda. Come può un'attrice, nello stesso arco di tempo, passare dal set di un film che le procura l'Oscar (Blind Side) e da quello di una commedia efficace come Ricatto d'amore a una seminullità come questa essendone per di più produttrice?
Semi…nullità solo perché c'è lei che è molto brava nei ruoli della ragazza della porta accanto. Perché altrimenti non resterebbe nulla di una pseudo commedia che vorrebbe far ridere su una single che parla con un criceto senza avere neppure l'1% delle battute a disposizione di una Bridget Jones. Perché pensare di divertire con una fanciulla logorroica persa nelle linee verticali dei cruciverba che si getta subito in orizzontale sul primo maschio procuratole dalla famiglia in un SUV che dovrebbe risultare anche disagevole per le manovre necessarie, è impresa ardua. Ci riescono meglio le trasmissioni alla “Scherzi a parte”.
La risposta alla domanda di cui sopra deve nascondersi nell'ego attoriale oppure nel bisogno (un po' coercitivo) di allontanarsi il più possibile dalla realtà rifugiandosi su un set purchessia. Con il risultato pubblico di avere il leading role in un film il cui titolo non entrerà mai nelle parole incrociate in nessuna parte del mondo. Per non parlare poi del titolo originale All About Steve che vorrebbe richiamare l'All About Eve (per noi Eva contro Eva) da cui è distante non anni ma anni luce.
Vedendo questo film non ci si può esimere da una domanda. Come può un'attrice, nello stesso arco di tempo, passare dal set di un film che le procura l'Oscar (Blind Side) e da quello di una commedia efficace come Ricatto d'amore a una seminullità come questa essendone per di più produttrice?
Semi…nullità solo perché c'è lei che è molto brava nei ruoli della ragazza della porta accanto. Perché altrimenti non resterebbe nulla di una pseudo commedia che vorrebbe far ridere su una single che parla con un criceto senza avere neppure l'1% delle battute a disposizione di una Bridget Jones. Perché pensare di divertire con una fanciulla logorroica persa nelle linee verticali dei cruciverba che si getta subito in orizzontale sul primo maschio procuratole dalla famiglia in un SUV che dovrebbe risultare anche disagevole per le manovre necessarie, è impresa ardua. Ci riescono meglio le trasmissioni alla “Scherzi a parte”.
La risposta alla domanda di cui sopra deve nascondersi nell'ego attoriale oppure nel bisogno (un po' coercitivo) di allontanarsi il più possibile dalla realtà rifugiandosi su un set purchessia. Con il risultato pubblico di avere il leading role in un film il cui titolo non entrerà mai nelle parole incrociate in nessuna parte del mondo. Per non parlare poi del titolo originale All About Steve che vorrebbe richiamare l'All About Eve (per noi Eva contro Eva) da cui è distante non anni ma anni luce.