Lei è troppo per me



Trama:
Kirk Kettner è un ragazzo esile e impacciato, impiegato come agente della sicurezza in aeroporto. Esperto nel gestire l’ordine sul lavoro è un vero disastro nella vita privata, dove è piantato da una fidanzata petulante. Convinto di essere destinato a una vita senza amore, è folgorato al checkpoint da Molly, bella, bionda e decisa a dire sì proprio a lui. Salvata dalle attenzioni moleste del suo capo, Molly resta folgorata dalla gentilezza di Kirk e decide di dargli un appuntamento. Una partita di hockey e una cena romantica dopo, i due ragazzi si innamorano tra lo stupore di amici e familiari, che credono improbabile l’unione di bellezza e ordinarietà. Tra alti e bassi, tra voli da prendere e voli da perdere, Kirk e Molly vinceranno perplessità e scetticismi, facendo strike degli ostacoli. 
Opera prima di Jim Field Smith, Lei è troppo per me è una commedia sentimentale che riflette sul pregiudizio indotto dalla bellezza o dall’esserne privi. I due protagonisti incarnano sullo schermo la bella e il nerd, condizioni esistenziali contrarie (eppure scopriremo compatibili) che subiscono nel film lo stesso trattamento. Il felice debutto del regista inglese chiamato alla corte di Hollywood lavora sull’accoglienza riservata dal mondo a coloro che sono ordinari o straordinari. Kirk è il ragazzo più mite e pavido del mondo che porta con gravità l’impegno di una faccia indifferente e di un profilo debole, Molly è una giovane donna raffinata che infonde nella pienezza greve della carne una candida levità. Per caso o per azzardo si incontrano in un non luogo, l’aeroporto in cui è occupato lui, e si piacciono contro ogni convenzione, che vuole il nerd introverso e misantropo e la pupa preda d’elezione del ragazzone di turno.
Di fatto, secondo inflessibile clichè di genere, Kirk e Molly impersonano la coppia che non può stare insieme. Nell’eccezione, che contravviene la regola fissata dalla romantic comedy, sta allora l’eccezionalità di questo film che lavora per innamorare le parti altrove destinate a ignorarsi. Per confrontare credibilmente i due mondi, Kirk dovrà necessariamente scoprire di essere più attraente di quanto abbia mai stimato e Molly di essere meno perfetta di quanto sia mai stata giudicata. La ricerca della misura e il tentativo degli amanti di pareggiare lo svantaggio o di accorciare il vantaggio producono da una parte una commedia improntata sulla relazione ideale e dall’altra una comicità bassamente corporale, che sembra omaggiare il cinema politically uncorrect dei fratelli Farrelly.
Alla fine in Lei è troppo per me sarà però la commedia a soppiantare il comico. Kirk si assumerà la responsabilità della crescita superando la condizione infantile di eterno nerd single. E reprimendo la sua prossima erezione volerà con la sua bionda verso il più rosso dei tramonti.