Matrimonio in famiglia



Trama:
Lucia e Marcus si sono conosciuti al college, si sono piaciuti e ora stanno insieme. Hanno deciso di sposarsi ed è quindi tempo di tornare a casa e di annunciare le prossime nozze alle rispettive famiglie. Ma…c'è un ma. Lucia proviene da una famiglia messicana e Marcus è un afroamericano. Per di più i loro reciproci padri hanno già avuto occasione di incontrarsi e scontrarsi. Quando apprendono la bella notizia non decidono di fare buon viso a cattivo gioco ma confermano le reciproche diffidenze.
Matrimonio in famiglia avrebbe potuto essere un'ottima occasione per concretizzare sul grande schermo quella certezza che quasi tutte le coppie hanno quando decidono di sposarsi: non si va a sposare solo Lui o Lei ma anche i reciproci genitori. Con tutto quello che segue. Qui poi le differenze di ceto sociale, di provenienza etnica, di scelte di vita dei due nuclei familiari avrebbero potuto costituire l'occasione per un'acuta osservazione in materia. Invece ci troviamo (ancora una volta nel cinema recente) dinanzi a un ibrido. Perché, soprattutto grazie alle figure femminili, alcune riflessioni interessanti sull'influenza che ancora hanno i pregiudizi e su come comunque le proprie origini non possano essere cancellate costellano l'evolversi della vicenda. Purtroppo però quando entrano in gioco i padri il tentativo di volgere il tutto in farsa fa sì che dalla commedia di buon livello ci si trasferisca su piani in cui caproni e Viagra entrano in contatto con conseguenze purtroppo immaginabili. Dispiace vedere coinvolto Forest Whitaker che è meglio ricordare in altri ruoli.